8-11 GIUGNO ALLE SERRE DEI GIARDINI MARGHERITA, BOLOGNA
Resilienze Festival è un progetto ideato e prodotto da Kilowatt che parla di grandi trasformazioni planetarie, interrogando i linguaggi dell’arte per esplorare punti di vista alternativi e nuove prospettive di sostenibilità.
Zero non significa niente
La 7° edizione vuole problematizzare il tema della neutralità climatica esplorando le molteplici dimensioni dello zero attraverso incontri, dibattiti, installazioni artistiche, presentazioni di libri, workshop, proiezioni, concerti.
L’orizzonte politico per risolvere la crisi climatica è confuso e spesso incoerente, ma qualcosa su cui tutti sembrano convergere è la corsa verso la neutralità, un’ancora di salvezza spostata avanti di 10, 20 o 30 anni, che con gioioso (tecno)positivismo ci viene presentata come riscatto collettivo per salvarci dalle catastrofi già in atto.
Ma cos’è la neutralità climatica? A cosa rimanda? Come ci fa sentire? Possiamo davvero essere neutrali nel nostro abitare la Terra? e ancora: la neutralità è davvero un orizzonte desiderabile?
Roland Barthes diceva che il neutro è tutt’altro che passività, rinuncia, rassegnazione. Il neutro è attività, desiderio, passione e leggerezza. Il desiderio del neutro è voler-vivere, il neutro è strettamente collegato al desiderio.
Crediamo che il cambiamento passi attraverso la capacità di immaginare un futuro desiderabile: vogliamo però esplorare il significato e i simboli connessi al desiderio, vogliamo far emergere ciò che è invisibile ma regola i rapporti di potere e nega gli immaginari, vogliamo coltivare spazi per un’analisi critica, vogliamo prenderci cura di una comunità basata su nuovi equilibri relazionali.
E così il tema della neutralità parte dall’esplorazione dello zero:
Ma ZERO non significa nulla di particolare.
Ma ZERO non significa neanche che non parliamo di niente.
La scuola di Resilienze Festival
Per la prima volta prende vita dentro Resilienze Festival una summer school pensata per chi vuole generare un cambiamento (all’interno della propria organizzazione, amministrazione o della propria comunità) verso un modello ecologico di equilibrio tra esseri umani e Natura, tra sistemi produttivi e di consumo e tutela di tutte le forme di vita sulla Terra.
Uno spazio di formazione transdisciplinare, creato dall’incrocio tra arte e scienza, tra cultura umanistica e scienze naturali; una palestra dove allenarsi a fare le domande giuste per contribuire a generare un futuro desiderabile.