Esperienze, progetti e impatti positivi di possibili alleanze. Una via per il Tecnopolo di Bologna?
Scienza e tecnologia, attraverso i big data e la grande capacità di calcolo dei supercalcolatori sono oggi in grado di creare dei gemelli digitali del nostro pianeta, delle nostre città, ma anche di fabbriche e altri sistemi complessi, compresi noi stessi.
La capacità di leggere e interagire con la complessità è oggi fondamentale per affrontare la sfida che i cambiamenti climatici, e l’azione spregiudicata dell’uomo sul pianeta, pongono alla nostra sopravvivenza. Gaia è infatti tornata a farsi sentire nella sua azione, e retro-azione, come entità vivente, espressione di interrelazioni impercettibili tra il sole, l’atmosfera, gli oceani, la litosfera, la pedosfera e i suoli (Mc Neill, Engelke 2013).
Questi “mondi sintetici” ci pongono di fronte a opportunità ma anche sfide, sia sul piano etico, che epistemologico che strategico-decisionale, che è importante far emergere e monitorare. L’arte da questo punto di vista ha strumenti di lettura fondamentali, punti di vista laterali e critici, oltre a una capacità di affrontare la complessità senza timore.
In contesti a forte evoluzione come questi, la ricerca scientifica e la fabulazione speculativa tipica dell’arte hanno bisogno l’uno dell’altra per generare innovazioni radicali che ci trasportino in un futuro migliore.
Nicoletta Tranquillo, curatrice di Resilienze Festival e cofondatrice di Kilowatt, ne discute con:
Alessandro Crociata, Professore Ordinario di Economia Applicata presso l’Università di Chieti-Pescara
Tatiana Kourochkina, Quo Artis Barcellona
Chiara della Casa, PM Data management di Cineca PM
Raffaele Laudani Assessore Urbanistica del Comune di Bologna
Elisabetta Maini, Dirigente Area Ricerca Innovazione e Reti Europee della Regione Emilia Romagna